Casa d'Accoglienza per i Pellegrini
L'edificio per l'accoglienza dei pellegrini è nato in sostituzione dei fabbricati preesistenti nati spontaneamente negli anni cinquanta senza un progetto complessivo e posti all'interno della proprietà del convento delle Monache Passioniste di S.Gemma a Lucca.
L'edificio per il culto della vita spirituale è stato progettato per poter offrire un luogo di soggiorno e preghiera ai fedeli, nell'attesa di poter accedere al Santuario vero e proprio.
La forma del fabbricato ripropone il tema del percorso di purificazione, il cammino verso una meta sacra. Un chiostro circonda l'edificio che si snoda attorno al giardino interno fino a culminare nel corpo centrale dove si trova la cappella. Il percorso immaginario e fisico del portico, guida il pellegrino dalle stanze per il riposo poste a sud, fino al luogo della preghiera che si erge al centro, alto, a dominare lintero complesso. La capella inserita nel gioco serrato dei rapporti volumetrici e dimensionali fra pieni e vuoti, raggiunge il suo compimento in sommità, dove la scritta "Chi veramente ama volentieri soffre - S.Gemma 20 luglio 1900", completa il valore espressivo e funzionale del fabbricato.
Le aperture sono volutamente poche, studiate, ciascuna per consentire vedute di sprazzi di esterni, e per celare ai pellegrini l'interno del monastero e tutelare la clausura delle monache.
I materiali scelti stabiliscono un dialogo cromatico e materico con quelli del Santuario, ma se ne distaccano per il diverso trattamento. L'edificio nuovo è così riconoscibile sia nella sua individualità che nel suo legame con le preesistenze. Il rame naturale della copertura richiama il rame ossidato della cupola, l'intonaco a grana grossa richiama l'intonaco liscio delle pareti del santuario, il colore tabacco spicca contro la grande mole crema del santuario.
Gli infissi sono in ferro verniciati come l'intonaco, e tutti i soffitti sono rifiniti con controsoffitti in legno di acero.
L'edificio, come confine tra ciò che è pubblico e ciò che è privato e clausura, ha due ingressi, uno a cui si accede direttamente da via di Tiglio, per i pellegrini, ed uno sul retro che mette in comunicazione diretta il nuovo edificio con il giardino personale delle monache. Dall'esterno l'edificio protegge la propria interiorità attraverso un muro d'intonaco continuo che termina piegandosi nella copertura di rame.