RESTARTING COMMUNITY SPACES: URBAN REGENERATION OF SEGRATE CITY CENTER
International competition in II stages. Finalist
Design: GGA gardini gibertini architects (Alice Gardini, Nicola Gibertini)
Team: Giada Spano, Maria Luisa Demonti, Pietro Zannoli
Renderings: Onirism
MEP / Structure: Sinergo spa
Landscape Design: PROAP - João Ferreira Nunes -
Lighting Design: Rossi Bianchi lighting design
La nostra proposta per il ridisegno degli spazi collettivi del centro si Segrate, tende in prima istanza a ridefinire in maniera chiara le connessioni tra gli spazi pubblici esistenti e le nuove piazze, collocando le nuove funzioni all’interno di una rinnovata maglia di percorsi di ricucitura del tessuto urbano.
Il tentativo è stato quindi di costruire una nuova parte di città ove, il nuovo polo scolastico, le nuove residenze e le strutture esistenti, fossero in dialogo diretto tra loro.
Abbiamo scelto di concentrare la volumetria della nuova scuola, in una forma quadrangolare compatta, fortemente iconica ed autonoma ma estremamente permeabile al piano terra alle nuove funzioni “pubbliche” che la struttura accoglie.
Nuovi spazi pubblici ridefiniscono a Nord su Via Lambro i bordi dell’area di progetto direttamente collegata al sistema di trasporto pubblico esistente.
Al piano terra quindi, si è scelto di collocare le funzioni scolastiche di interesse pubblico con ambiti urbani ed accessi indipendenti.
Al piano terra si collocano quindi: la sala polifunzionale, i laboratori (con accesso diretto dall’esterno quello musicale),la biblioteca e la palestra.
A questo stesso livello si trovano pure l’entrata principale delle scuola su Via Lambro in adiacenza all’esistente fermata della rete di trasporto pubblica, le relative aree amministrative e la mensa scolastica con accesso indipendente sia del personale sia delle provvigioni.
Al piano primo, lontano dal pubblico e collocate all’interno di un recinto protetto, sono organizzate le 6 sezioni (5+1) distribuite in 3 differenti padiglioni indipendenti ed in diretto collegamento con l’esterno.
Formalmente la scuola si configura quindi in 4 padiglioni indipendenti organizzati intorno ad un grande vuoto verde centrale. La scelta di organizzare la scuola in differenti padiglioni, indipendenti dal punto di vista energetico permetterà di compartimentare all’occorrenza il funzionamento della scuola.
La semplicità planimetrica dell’impianto e degli spazi definiti dal modulo strutturale (come pure dai suoi multipli e sottomultipli), permetterà di muoversi all’interno della scuola ed eventualmente di evacuarla in caso di necessità con estrema facilità data la chiarezza dei percorsi interni.
Questo sistema di pieni e di vuoti a sua volta, viene collocato all’interno di un recinto quadrato che delinea il tessuto connettivo tra gli elementi e configura al piano primo nuovi spazi verdi privati e protetti, destinati solo agli studenti delle varie sezioni e alle loro attività scolastiche e ricreative all’aperto (orti didattici, attività di inter ciclo all’aperto, laboratori, svago, etc.).
La natura materica di questo “recinto” - in cemento armato pigmentato di verde - e la formalizzazione delle ampie “bucature” in corrispondenza di ogni aula - che garantisca un’apertura ed una visuale degli spazi didattici verso il parco -, riconducono con evidenza alle geometrie elementari di Aldo Rossi nel vicino monumento ai Partigiani, come al “brutalismo” materico del Centro Civico di Guido Canella, ricucendo un percorso formale ideale tra nuovo e vecchio.
Le geometrie “pure” delle bucature su ogni lato del perimetro del recinto murario, rafforzeranno la comunicazione della vocazione pedagogica del nuovo edificio pubblico.