AGRITURISMO CON ULIVETO
Agriturismo con uliveto e giardino d’arte a Todi (PG, Italy) realizzato con sculture di Mimmo Paladino su progetto architettonico di Firouz Galdo.
Campi, colline e cielo avvolgono potentemente, quasi con violenza, la scena di questo giardino: gli elementi compositivi sono stai usati nella pura astrazione della loro forma per creare linee di forza tali da permetterci di essere totalmente assorbiti dall’incantesimo del luogo e dalle opere di Mimmo Paladino.
E’ un giardino strutturato architettonicamente, volumi nitidi, pochi segni inscritti nello spazio che così si tende e si dilata verso l’orizzonte, elementi puri che pur ritagliandosi uno spazio interno accolgono, come un recipiente aperto, l’infinita estensione del paesaggio.
L’armonia del giardino è data dalla tensione creata dalle dissonanze, come una settima in musica, e si struttura nei contrasti tra volumi, textures e colori, tra l’articolazione netta dei piani e la morbidezza dei declivi naturali, tra la formalità sinuosa delle siepi topiarie, la geometria rigida delle quinte di carpino e dei gelsi e la leggerezza naturale e scomposta delle graminacee e delle lavande, tra l’oro delle Calamagrostis, dei Pennisetum e il verde scuro dei bossi, tra i grigi del Teucrium e i colori pallidi delle rose, tra il rosso dell’Heuchera e il verde del prato, tra la luce e l’ombra nelle sagome scure delle querce proiettate sul bianco della ghiaia, tra le trame regolari dei 5000 ulivi piantati a girapoggio e la campagna.Tutto ruota intorno all’accesso al giardino: dal viale di lecci secolari si deve attraversare una piccola limonaia per entrare nel giardino. Si varcano due soglie evocative di un passaggio fisico e metaforico fuori-dentro-fuori: il livello di percezione cambia, si passa da uno stato mentale ad un altro.
Un primo dormiente è sdraiato sul pavimento, in una nicchia interna della casetta. Passando dall’oscurità alla luce 5 dormienti di terracotta galleggiano rannicchiati in posizione fetale sull’acqua. La mente si azzera e la dimensione diventa onirica: lo straniamento è dato dall’illusione della materia, le figure non affondano nel liquido, sono immerse nel sonno/sogno e sospese magicamente nel tempo. Il piano orizzontale del prato che accoglie la vasca è tagliato su due livelli, dati dalle diverse quote delle aperture della casa, e raccordati da un viale, un blocco di pietra con un triangolo scaleno i cui tre lati diversi collegano le differenti quote di terreno in maniera netta e geometrica. Lo sfalsamento del piano orizzontale amplifica la sensazione di affaccio sul paesaggio.
Sotto il prato, il grande spazio ipogeo con vetrata a forma di palpebra sottolinea quanto lo sguardo sia stato il tema portante anche di tutto il progetto architettonico di Firouz Galdo.
Su tutto domina lo sguardo attento del cavallo in bronzo.