Winery for Podere La chiesa in Tericciola
Winery for Podere La chiesa in Tericciola
Il progetto per la realizzazione di questa cantina riguarda un area agricola posta nel Comune di Terricciola in provincia di Pisa che si presenta come un anfiteatro naturale dall’alto della sua localizzazione; un luogo che in questi ultimi dieci anni è stato valorizzato ed ha assunto un aspetto paesaggistico nuovo, con l’impianto di nuovi vigneti che ne hanno caratterizzato l’aspetto. L’anfiteatro naturale di Casanova è uno spazio di una suggestione unica; illuminato dalle luci dell’alba che da nord al mattino filtrano tra le nebbie che si sono formate nella parte bassa della valle e che svaniscono progressivamente con il passare delle ore; infuocato dal sole al tramonto che sparisce dietro il crinale sud. Un paesaggio reso ancora più affascinante dai filari di viti che seguono il disegno della morfologia.
La cantina è un edificio simbolico: “sacro” come una chiesa, “laborioso” come un fabbrica, “rappresentativo” come una residenza nobiliare. Come fondere queste diverse caratteristiche? in un unica forma o in una sommatoria di elementi? Queste le domande che ci siamo posti.
Disseminata di elementi emergenti. La Toscana è ricca di un paesaggio che sembra apparentemente mimetico ma che in realtà riflette una composizione che segue una logica di emergenze artificiali: il casale, il campanile, la chiesa campestre e la villa tutte emergenza artificiali definite da un atto di costruzione; il viale di cipressi, le balze con gli olivi, i seminativi alternati, è un emergenza definito da un atto di antropizzazione legato all’agricoltura. Sono pochi i paesaggi naturali quello che vediamo e percepiamo è un paesaggio agricolo formato da componenti artificiali.
La richiesta del promotore è di realizzare un edificio simbolo frutto del nostro tempo e di una cultura architettonica contemporanea.
Abbiamo immaginato la localizzazione del progetto in un area prospetticamente interessante in rapporto all’anfiteatro naturale di Casanova, su una parte del pendio più dolce subito a ridosso dei vigneti esistenti. Un luogo dove l’edificio potesse entrare in rapporto strutturale con i vigneti immaginando il progetto secondo una direttrice principale che determini una corrispondenza con la cantina esistente vicina. Un luogo da dove si percepisce il paesaggio e dove il progetto diventa punto di riferimento del paesaggio. Un luogo dove la cantina può essere l’elemento artificiale emergente della campagna Toscana.
Abbiamo pensato ad un edificio unico e compatto, con le facciate verso valle che fossero uno schermo attrattore e rappresentativo. Un progetto composto da una forma leggermente irregolare con delle pareti che piegano, che richiamasse l’irregolarità degli elementi compositivi del vicino borgo di Casanova uniti nel progetto in un unica forma. Le facciate verso valle infatti presentano delle grandi forature circolari che creano dei grappoli che dall’interno inquadrano il paesaggio circostante rendendolo parte attiva del progetto. L’idea è che lo schermo attrattore diventi una parete forata da chicchi d’uva; le bucature classiche degli edifici storici sono superate da questa nuova ritmica di fori circolari che richiamano il frutto che all’interno viene lavorato e trasformato.
Il fabbricato è costituita da un unico materiale che è il cemento pigmentato colorato con i toni marroni terrosi che richiamano il contesto.
L’idea è che all’interno, la cantina mantenga separato il carattere dei tre ambienti principali di produzione e conservazione e quindi la vinificazione, la barriccaia e l’affinamento in bottiglia. Il progetto infatti all’interno è composto dall’articolarsi di questi tre ambienti principali.
Un progetto è sempre un atto di sintesi difficile che assume maggiore difficoltà quando questo deve coniugarsi con un paesaggio antropizzato e di aspetto ameno. L’idea di questo progetto nasce da una sommatoria di informazioni che abbiamo raccolto nell’arco di un anno a partire dall’autunno del 2011.