La volontà di instaurare un rapporto con i pochi ma chiari elementi che caratterizzano il paesaggio, si è posta alla base della logica compositiva. Procedendo nella definizione dell’intervento l’intenzione è stata quella di portare il dialogo alla scala dell’uomo, favorendo l’incontro tra persone e figure diverse attraverso l’interazione tra gli spazi.
L’edificio emerge in tutta la sua forza attrattiva verso il fronte stradale, mostrandosi come un monolite di cemento, scavato in alcuni punti per accentuarne il carattere scultoreo. Un elemento, un muro abitato che svetta su tutti, si configura come vero e proprio landmark nel territorio, capace di attirare su di sé lo sguardo di chiunque passi dalla strada principale, dalla quale dista pochi metri. Questo fronte, nella sua volontà di costituire un segno evidente e riconoscibile, rappresenta il volto dell’azienda, della quale anticipa alcune peculiarità quali la materia scavata, il rapporto con l’acqua e l’essenzialità delle forme.
Procedendo verso est, l’assenza di elementi positivi in grado di stimolare la qualità dell’intervento, ha portato alla realizzazione di un’ampia fascia verde. Questo, insieme al muro che nasconde lo showroom, rappresenta l’elemento di chiusura rispetto agli adiacenti capannoni industriali. L'intenzione introspettiva del progetto, si palesa anche tramite l'apertura di tutti gli ambienti su un grande cortile centrale, elemento di sutura che costituisce anche un cono visivo verso il paesaggio naturale a nord. Riferimento costante sia per il sistema dei flussi, sia per le corti, è stato l’impianto monastico, sistema autosufficiente capace di instaurare continue relazioni tra spazi interni e chiostro.
Le corti sono il risultato delle due diverse giaciture, quella prettamente funzionale nord-sud dell’industria e quella dello show-room, che diviene traccia e memoria del preesistente padiglione industriale. Ad interrompere la continuità del cono centrale, è la loggia vetrata tra l’area espositiva e quella amministrativa. Questo elemento costituisce, insieme al giardino di inverno, la spina di collegamento a chiusura del percorso anulare che connette tutti gli spazi.