Progetto di una casa collettiva
Nuova Casa Generalizia, Istituto Insegnanti Madri Pie
Il nuovo edificio si inserisce in un vuoto interno alla città storica, in un contesto urbano di espansione otto-novecentesca tra via di Porta Cavalleggeri e via delle Fornaci.
Il tema progettuale prevedeva la realizzazione di una nuova residenza collettiva, per una comunità di 15 religiosi, con al suo interno oltre agli spazi individuali una serie di spazi per la vita collettiva e la preghiera. Avendo a disposizione una ridotta cubatura, rispetto al contesto circostante, il progetto è stato impostato a partire da un principio insediativo lineare che nasce dall’intenzione di completare il fronte urbano su via della stazione di S. Pietro. Se da un lato il linguaggio architettonico conferma il carattere compatto della città in cui si inserisce l’edificio, dall’altro l’idea di frammento e la composizione planimetrica mettono in luce la contraddizione generatrice del progetto.
La composizione parte dalla definizione di un sistema seriale lineare del tipo a ballatoio, l’innesto trasversale del volume della cappella privata determina un’inversione tipologica nell’edificio e una variazione gerarchica nella ripetizione delle campate strutturali. Gli spazi per la vita collettiva della congregazione affacciano sul giardino interno all’isolato di progetto, mentre gli spazi distributivi e gli accessi sono rivolti sul fronte strada. Nel punto in cui avviene l’intersezione dei due volumi i prospetti subiscono una smaterializzazione dei due fronti che permette di oltrepassare con lo sguardo l’edificio.
La composizione dei prospetti traduce il rapporto tra serialità ed eccezione che caratterizza il progetto. La rotazione del vano scala rispetto alla campata strutturale definisce la spazialità a doppia altezza dell’atrio concepito come spazio aperto interno all’edificio delimitato dalla facciata interna della cappella.
Lo Studio ha curato il progetto di tutti gli arredi, delle camere private, delle zone comuni, e della cappella.
Con questo progetto abbiamo indagato il carattere ideologico della misura e dunque le modalità attraverso cui un sistema di misurazione dello spazio urbano, tradotto nella forma architettonica, determina la trasformazione di un frammento di città in rapporto alla scala dell’intervento.