Palazzine G
Due edifici dalla tinta tortora, giochi di volumi e chiaroscuri che prendono materia nel travertino e si smaterializzano nelle texture di lamiere stirate; simmetrie negate e ampie logge trovano profondità e rendono dinamici i prospetti.
L'intervento si inserisce in un contesto urbano immediatamente prossimo all'ingresso alla città da Nord, lungo la via Appia (SS7). Il progetto ha mediato il rapporto con l'importante asse viario tramite delle opere di urbanizzazione e la realizzazione di un piccolo parco che consentono, rispettivamente, l'ingresso carrabile e pedonale al complesso residenziale.
Gli edifici hanno un rapporto speculare e comunicano tra loro tramite una corte condivisa che gestisce il rapporto tra gli spazi pubblici e quelli privati, li distribuisce e consente l'accesso negli ambienti interrati e negli androni di ingresso.
La pianta su base quadrata viene incisa da un segno mediano più netto che denuncia lo spessore del corpo e la presenza degli elementi di distribuzione verticale. Stereometria e pesata alternanza di materiali, asimmetrie e chiaro-scuro, equilibrio e dialogo tra il volume di base e quelli aggettanti. I rivestimenti in travertino alternati alla lamiera stirata risultano varianti alla tinta tortora dell'intonaco, consentono di dare spessori differenti agli spazi esterni in quota, modulando la luce e alternando trasparenza a opacità.
Le logge sono contenute nei corpi aggettanti dal primo piano sino all'attico, tese alla smaterializzazione quando rivestite in lamiera o all'astrazione se ricoperte di travertino, non abbandonano mai il rapporto con il telaio strutturale (visibile nelle feritoie che le logge lasciano prima di agganciarsi al volume principale) che riaffiora sulla sommità dell'edificio generando, nello scarto indietro, una terrazza che ristabilisce con le sue fioriere il rapporto tra la vegetazione e le coperture.