L’Hôtel de Galliffet è un tipico hôtel particulier di Parigi. A renderlo esemplare è la sua stessa storia disordinata, affollata di aneddoti, di casi particolari, di subitanei ripensamenti, di ipotesi non svolte. L’hôtel particulier infatti combina un grado minimo di disciplina urbana (un rapporto indiretto con la strada, mediato solo dalla porte cochère) con una estrema libertà nella disposizione dei corpi edilizi disposti attorno alle corti interne (cour d’honneur, petite cour, cour des remises) e ai giardini. L’hôtel entre court et jardin sembra essere l’equivalente urbano di un testo di Perec, tanto rigoroso quanto casuale, tanto ermetico quanto insospettabilmente aperto. E infatti l’Hôtel de Galliffet è un complesso palindromo; si può entrare dove si vuole e non è nemmeno certo che quando si esce l’ingresso sia ancora lì.
Nel tempo l’Hôtel de Galliffet si è spostato all’interno dell’isolato come il letto di un fiume all’interno di una valle, costruendo differenti geografie e trovando modo di accumulare i segni di una storia tanto monumentale e metropolitana (Talleyrand, Napoleone) quanto rurale e quotidiana (il cimitero di Sainte-Croix, gli ultimi Galliffet che si mantengono affittando gli appartamenti). A indagare la geografia complessa dell’Hôtel, tutti questi frammenti ricompaiono: la campagna della Rive Gauche, il sobborgo aristocratico sulla strada per Versailles, il ministero del governo rivoluzionario, la casa d’affitto, l’ambasciata fascista. Il nostro progetto cerca di restare fedele a questa serena e disinvolta tolleranza dell’Hôtel de Galliffet.
Nel nuovo complesso dell’Hôtel de Galliffet le due nuove ali sono strumenti per ricostruire un rapporto tra il corps de logis e la cour d’honneur da un lato e il giardino dall’altro. Le due nuove ali dell’Hôtel de Galliffet accolgono funzioni di servizio al complesso: l’ala est, affacciata sulla cour d’honneur, è a cinque livelli ed ospita la scuola di lingua (550 mq) e alcuni spazi da affittare a compagnie esterne (due da 180 mq e uno da 250 mq), mentre l’ala sud, affacciata sul giardino, accoglie un albergo con diciannove stanze ed un ristorante. I due nuovi edifici sono semplici e sobri. Entrambi combinano un basamento rivestito in pannelli di marmo con una parte superiore interamente vetrata e si adeguano alle geometrie del corps de logis.
La facciata di marmo dell’ala sud ha la stessa altezza dell’ordine minore del corps de logis (6,6 m), mentre il basamento dell’ala est adotta la stessa altezza del muro che limita la cour d’honneur accogliendo la fontana (8,8 m). Anche la loro immagine estremamente semplice serve a misurare ed accentuare la bellezza degli spazi che ci sono già. Attraverso la loro pacatezza e sottomissione rispetto al corps de logis, le due nuove ali definiscono una nuova relazione tra le differenti corti, i giardini e il corps de logis. Come in tutti gli hôtel particuliers, infatti, i corpi accessori sono essenziali all’equilibrio generale dell’hôtel, svolgendo una funzione di contrappunto, di introduzione o di completamento del corpo principale. Per questo motivo, nonostante ospitino funzioni diverse ed abbiano volumi diversi, i due edifici sono disegnati in modo da apparire quanto più possibile uguali. In questo modo i due elementi vengono a valere più per le loro posizioni, per le pause che impongono ai percorsi, per i rapporti che stabiliscono tra le corti e i giardini, che non per la loro figura.
Le due nuove ali, per quanto sostanzialmente a pianta rettangolare, simulano un impianto a C o a L, in questo modo accentuando la loro relazione con la tradizione degli hôtel particuliers, ma anche scegliendo deliberatamente una figura non assoluta, chiaramente subordinata alle geometrie del corps de logis. La pianta a C dell’ala est, affacciata sulla cour d’honneur, consente di ricostruire un disegno simmetrico per la corte a partire dalla posizione della fontana di J. L. Provost. L’altezza contenuta del basamento del nuovo edificio consente inoltre di ricreare una notevole differenza di scala tra questo ed il colonnato ionico del corps de logis, restituendogli in questo modo tutto il suo originale effetto monumentale. La pianta a L dell’ala sud, insieme a quel che resta dell’ala meridionale demolita nel 1961, definisce una nuova corte affacciata sul giardino.
La corte, che in estate potrà ospitare gli spazi all’aperto del ristorante, è completata dalla ciminiera del barbecue esterno, che arricchisce il paesaggio dell’Hôtel di un nuovo aneddoto dal tono agreste. In questo modo, pur non contravvenendo alle prescrizioni del piano (il braccio che chiude la corte e che contiene il camino è uno spazio a cielo aperto) l’edificio a L contribuisce anche alla ridefinizione dell’accesso da rue de Varenne, dove un rapporto nuovo e diretto con il giardino è stabilito attraverso la vegetazione che riveste i muri che fiancheggiano la corte. La grande somiglianza tra i due nuovi edifici produce un leggero spaesamento e allo stesso tempo evita di istituire differenze tra i due possibili accessi al complesso. In questo modo la nostra proposta rimane fedele al carattere palindromo dell’Hôtel de Galliffet, a cui, nei vari momenti della sua storia, si è arrivati tanto da rue de Grenelle, quanto da rue du Bac, quanto da rue de Varenne.
Non ci sono sovrapposizioni di funzioni tra le nuove ali e il corps de logis. Alle sale espositive, per conferenze etc., già presenti all’interno del corps de logis, abbiamo preferito quelle funzioni che consentiranno all’Istituto Italiano di Cultura di generare ricavi che potranno andare a finanziare le sue attività. Per lo stesso motivo le superfici commerciali che proponiamo sono piuttosto generose: i cinque piani dell’ala est equivalgono a 1300 mq, mentre ai quattro piani dell’ala sud corrisponde una superficie di 550 mq. Nell’interrato al di sotto dell’albergo, nel parcheggio automatizzato, ci sono dodici posti auto per ogni livello che sarà possibile scavare (l’altezza minima dell’interpiano è di soli 170 cm).
Gli interni dei due nuovi edifici sono organizzati in maniera molto semplice, in modo da poter corrispondere alle esigenze di un ampio gruppo di possibili locatari. Le stanze delle due ali sono flessibili da un punto di vista funzionale e contemporaneamente ricche da un punto di vista delle sequenze spaziali, in modo analogo a quel che avviene all’interno del corps de logis. Le finiture fanno esplicito riferimento alle boiserie, agli specchi e alle tappezzerie tipiche degli hôtel particuliers.