Sulla collina Imperiese, nelle campagne dell’antico borgo di Montegrazie, su un terreno terrazzato di 2500 mq, in mezzo a cento piante di ulivi, di fronte al mare, un piccolo rudere agricolo è stato ristrutturato e trasformato in un rifugio da utilizzare in occasione della raccolta delle olive e della manutenzione delle piante. Una piccola architettura in grado di allietare il duro lavoro in campagna con una piacevole permanenza.
Un piccolo edifico che si sviluppa verso l’alto con due piani fuori terra per ridurre al minimo il suo ingombro sul lotto. Un volume puro di 5.20 m per 5.45 m di base e 6.30 m di altezza in grado di superare le chiome delle 100 piante di ulivi e cercare l’affaccio verso il mare.
La forma dell’edifico individua delle corrispondenze tipologiche formali e funzionali con le tipiche torri di avvistamento della costa ligure. Cosi come le torri saracene erano delle strutture difensive monolitiche utilizzate per avvistare i nemici, allo stesso modo questa piccola abitazione si innalza oltre le chiome per raggiungere con lo sguardo affacci privilegiati verso il paesaggio. La costruzione è articolata su due livelli sovrapposti, in una combinazione di spazi interni ed esterni che catturano il paesaggio trasformando l’abitare in pura emozione: l’architettura si completa con il luogo.
Il rapporto fisico e visivo tra interno ed esterno diventa fondamentale e lo spazio interno è concepito come luogo protetto finalizzato a contemplare il paesaggio. Affinché nulla interferisse con gli affacci verso l’esterno, tutti gli spazi principali dell’abitazione sono stati liberati da ingombri. La zona giorno e la zona notte sono definiti da limiti che da una parte contengono gli spazi secondari e dall’altra si aprono con vetrate a tutta altezza verso l’esterno. Gli spazi secondari vengono morfologicamente assorbiti dalle spesse murature perimetrali: la cucina, il bagno e gli armadi sono contenuti in profonde nicchie laterali e chiusi con pannellature mobili mimetiche a filo parete.
Nel progetto convivono storia e innovazione, tecniche costruttive tradizionali e nuove tecnologie, antichi usi legati alla coltivazione dell’oliva e nuove tipologie abitative.
La semplicità formale e concettuale del progetto genera spunti inaspettati che si impongono all’attenzione del visitatore obbligandolo a riconsiderare il suo comodo punto di vista. Il recupero sapiente di piccoli manufatti agricoli è un utile strumento per dotare intere porzioni di territorio ligure, altrimenti destinato all’abbandono, di strutture moderne, confortevoli e belle.
Una nuova modalità di abitare un luogo non più fatta i grandi condomini per la villeggiatura di massa ma di tipo puntuale, diffuso e strettamente legato alla tradizione agricola locale: un nuovo modo di abitare e valorizzare i tradizionali luoghi di lavoro che chiedono soltanto di essere resi più ospitali e meno faticosi.