Il Salotto degli Ingegneri
Wakemake! è un’iniziativa nata da un gruppo di studenti di Ingegneria Edile Architettura dell’Università di Roma Tor Vergata
Tor Vergata è situata nella periferia sud-est della città, in un’area molto vasta isolata dal tessuto urbano dal passaggio di importanti assi viari: il G.R.A. e L’autostrada Roma-Napoli. Il campus fu concepito come una città in periferia, un centro lontano dal centro, con le varie Facoltà contornate da ampi spazi verdi e con annessi servizi commerciali, luoghi di culto oltre che l’ospedale Policlinico. Gli spazi verdi che circondano gli edifici delle Facoltà, secondo le previsioni iniziali, sarebbero dovuti essere attrezzati in modo da divenire punto di incontro per gli studenti. Tuttavia questo aspetto passò via via in secondo piano e oggi questa “risorsa verde” risulta poco valorizzata.
Nel 2005, in vista dei Mondiali di Nuoto 2009, si pensò di inserire all’interno del masterplan generale del campus “La Città dello Sport” su progetto di Calatrava. In seguito, a causa del continuo lievitare dei costi di costruzione, nel 2009 il cantiere fu interrotto e mai più riattivato, divenendo pian piano, con la sua imponenza visiva, mastodontico emblema dello spreco.
L’idea di organizzare wakemake! nasce dunque dal desiderio da parte degli studenti di Ingegneria edile-.architettura di appropriarsi attivamente di uno spazio, approfittando dell’occasione per riqualificare una delle tante aree verdi inutilizzate della Macroarea di Ingegneria in luogo vivibile e di condivisione. L’area scelta, retrostante l’edificio della didattica, denominata comparto 9, si prestava a un intervento di questo tipo: se da un lato aveva le qualità spaziali adatte per divenire punto di ritrovo, dall’altra il mancato ampliamento delle aule della didattica lo aveva reso un “retro” inutilizzato. Inoltre nell’ottica di un approccio sostenibile per la costruzione, si è deciso di impiegare esclusivamente materiali di scarto: il cantiere della “Città dello Sport”, sfruttato come “risorsa”, ha fornito l’opportunità di recuperare scarti sufficienti a soddisfare tutte le necessità costruttive del workshop. Inoltre doversi confrontare con un numero definito di elementi da costruzione, in forme molto spesso non standardizzate ha incentivato l’ingegno nella progettazione.
Con Wakemake si è voluto approfondire attivamente l’ambito dell’autocostruzione, che si confronta con una serie di tematiche di estrema attualità come l’architettura informale, il riciclo di materiali e la partecipazione. Per valorizzare l’aspetto formativo è stata prevista la collaborazione in varie fasi dello studio ARCò di Milano. Il workshop, a cui hanno aderito 28 studenti, ha generato entusiasmo e curiosità anche tra coloro che non hanno partecipato direttamente, facendo presupporre un seguito dell’iniziativa per gli anni a venire.