Appartamento alpino
Difficile progettare qualcosa per sé stessi. Ancor più se si tratta di un’abitazione, pur piccola, nella quale rifugiarsi nella pace di una località isolata.
Forse solo l’auto-committenza permette di sperimentare soluzioni formali e funzionali così estreme, difficili da proporre, nella loro cruda, a tratti fastidiosa, durezza. Nei ritagli di tempo, per più di due anni, ho lavorato all’allestimento di questa casa, con l’aiuto fedele di Otello, artigiano e amico, forte di una pazienza rara, capace di sopportare troppe anomalie, troppi esperimenti o ripensamenti. Sulla struttura prefabbricata del complesso, abbiamo lavorato con l’idea di un allestimento, con pareti e pavimenti in legno, dove arredi fissi, che mai sfiorano il suolo, assolvono a tutte le necessità. Ci siamo procurati delle tavole di larice a basso costo, spesse poco più di due centimetri, abbiamo costruito telai con semplici profilati metallici, dipinti di bianco. Abbiamo ritagliato e definito gli spazi. Abbiamo poi realizzato divisori, ripiani, basi per i letti. Con gli stessi materiali, declinati diversamente, introducendo una lamiera con fori quadrati, abbiamo risolto piccoli contenitori, abbiamo schermato i ventil-convettori e realizzato l’angolo cottura dove, come in bagno, alcune lastre di pietra proteggono il pavimento e sottolineano la presenza dell’acqua. Abbiamo fatto tutto con poco, integrando con quattro sedie e una lampada di plastica.