Bivacco fratelli Fanton sulle Marmarole
L’analisi morfologica del territorio, in particolare della forcella Marmarole (m. 2.661), luogo dell’inserimento, si configura come punto di partenza dell’iter progettuale. Considerazioni sulla posizione decentrata verso nord rispetto all’invaso della forcella, sotto le ripide pendici del Cimon del Froppa, si rivelano decisive nella definizione di una volumetria che intende adattarsi mimeticamente alle pieghe della parete sovrastante, schiacciandosi su di esse con un fronte chiuso e protetto. I limiti del cono visivo, che da lì inquadra la vallata, forniscono altre importanti direttrici, chiaramente leggibili nello schema compositivo.
L’analisi tipologica e costruttiva delle architetture rurali alpine, caratterizzate solitamente da una sintassi architettonica fissa e ricorrente, hanno senza dubbio influenzato il risultato architettonico del progetto. L’attacco a terra dell’edificio tradizionale, costituito da un basamento in pietra, sostiene ed isola dal suolo volumi leggeri e aggettanti in legno, molto spesso caratterizzati da trame e tessiture, che assolvono perfettamente a funzioni ben definite.
L’obiettivo principale è stato quello di raggiungere la minor invasività possibile. Semplicità realizzativa e la totale reversibilità del processo costruttivo vengono risolte limitando al minimo l’attacco a terra, costituito da appoggi puntiformi che staccano dal suolo irregolare il corpo aggettante del bivacco. Il suolo roccioso viene intaccato solamente con l’inserimento di barre in acciaio ad alta aderenza, che assicurano l’ancoraggio senza la necessità di fondazioni invasive. Questo sistema costruttivo consente di posizionare la struttura prescindendo dalla specifica conformazione del suolo. Il nucleo strutturale costituito dal solido aggettante viene inglobato da un piccolo basamento realizzato in pietrame irregolare, reperibile in loco; non ha funzione portante, bensì permette di regolarizzare il terreno e fondere la struttura con l’ambiente roccioso circostante.