Aristide Antonas
The dwelling projects give different answers to the same question: where is dwelling driven nowadays?
It is very difficult for me to write a text about Aristide Antonas that can follow a straight line; I could have been eased with the tools provided by the network, creating a hypertext with many links, redirecting to his website, his blog, his Flickr page, to his projects posted on some of the most important web magazines, to his many open dialogs with critics and colleagues.
Even if it has been pretty difficult translating all this expressive complexity into a book, now I can say I found it very useful; following all these tracks I was able to find many common ideas and projects that brought me back to various investigations carried out with my office. In a way, I found myself lying on a couch for a psychoanalytic session dealing also with my work as a designer. This is very important for my writing: an exercise I need to understand how architecture can be a metaphor and a tool for political, social and economic change within our contemporary world. The idea was to put together a few housing projects, “always conceived as a flatten experience related to a concept of interface where living is projected to a bare experience of self in an invisible – un-existing reality.
The dwelling projects give different answers to the same question: where is dwelling driven nowadays?” Through these projects, and the conversations with Aristide Antonas and Antonio Carbone (the publisher) we meant to design an Atlas that could embrace an imaginary where each part is directly linked to another, a map to read architecture in a different way. Antonas is strongly convinced that his digital archive must be shared online so that his philosophy should be a shared good. Try typing his name and this memory will slowly materialize in front of you through images of his projects stored in various kinds of social networks or other platforms’ data centers worldwide. Text originally written and then guarded by blogs, suggestions resulting from observing reality, collected over time in many virtual boxes
L'idea è stata quella di raccogliere alcuni progetti sull'abitare [1]
Poi attraverso questi progetti, i dialoghi con Antonas (riportati nel testo come contrappunto alle mie parole) e con Antonio Carbone, abbiamo voluto disegnare un Atlante che possa racchiudere un immaginario, in cui ogni parte è direttamente legata ad un’altra, una mappa da seguire per leggere l'architettura in modo diverso. Antonas è convinto inoltre che l'archivio digitale della propria memoria, debba essere condiviso in rete, per questo attraverso diversi strumenti di archiviazione, da una forma concreta al suo pensiero che diventa bene comune. Provate a digitare il suo nome e lentamente questa memoria apparirà di fronte a voi attraverso le immagini dei suoi progetti conservate sui server dei social network e non solo.
Parole prima scritte e poi custodite dai blog, le suggestioni provocate dall’osservazione del reale, raccolte nel tempo in tante scatole virtuali . Ecco qui forse vi chiederete, ma allora a cosa serve un libro come questo? La risposta è molto facile, serve a mettere assieme tutti questi frammenti in una narrazione continua, serve a chi scrive per creare un percorso in questo archivio che ci porterà a scoprire un altro significato per l'architettura.
E serve più che altro a rafforzare e dare valore ai libri che in futuro dovranno essere vere e proprie mappe da seguire per ricostruire gli archivi digitali, estensione della nostra vita..
Per farlo dobbiamo essere coscienti che nel caso di Antonas l'architettura non deve essere considerata come Oggetto ma come Processo attraverso il quale costruire un pensiero, in grado di dare forma a dei dispositivi. Antonas li considera protocolli quando li applica alla sua città. Sono proprio questi protocolli ad introdurre nuove tipologie di spazi urbani e abitativi. dare forma a dei dispositivi. Antonas li considera protocolli quando li applica alla sua città. Sono proprio questi protocolli ad introdurre nuove tipologie di spazi urbani e abitativi.
Antonas è una critica profonda al capitalismo che ha messo in crisi la forma del vivere associati.
1] Da un dialogo tra l'autore e Aristide Antonas, la scrittura è stata accompagnata da uno scambio di opinioni e da una costante azione di re-visione. Ho inserito frammenti di conversazioni, o testi dello stesso Antonas lungo tutto il saggio come supporto al mio testo.
ARISTIDE ANTONAS. Ediz. italiana e inglese
Autore: LUCA GALOFARO. 168 p., ill., rilegato
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