Riqualificazione cripta "oboedientia et pax"
La Cripta fu predisposta dall’architetto Giovanni Muzio quando nel 1977 realizzò la Cappella di Santa Maria della Pace adiacente alla chiesa parrocchiale e luogo di preghiera per i tanti pellegrini che quotidianamente confermano la loro devozione per Papa Giovanni XXIII.
L’intervento di riqualificazione realizzato nel 2012 in occasione del 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II ha voluto valorizzare la Cripta quale luogo di raccoglimento e di preghiera.
La Cripta ospita pochi oggetti, nello spazio centrale è posta la teca in cristallo nella quale è stato deposto il corpo di Papa Giovanni XXIII in occasione della sua riesumazione per la beatificazione celebratasi il 3 Dicembre del 2000.
All’interno della teca sono custodite la stola indossata dal Papa e le fusioni in bronzo realizzate dall’amico Giacomo Manzù sulla base dei calchi in gesso del volto e della mano realizzati a pochi minuti dalla morte di Papa Giovanni. Di fronte alla teca è posizionato il crocifisso in avorio e legno che ha accompagnato Papa Giovanni XXIII durante gli anni del pontificato e verso il quale era particolarmente devoto come testimoniano alcune pagine dei suoi scritti e i racconti delle persone che gli furono vicine.
La preesistente conformazione della struttura a tronchi di piramide rovesciata è stata valorizzata accentuandone le geometria attraverso luci indirette che realizzano una luce diffusa e tenue in tutto lo spazio. Tutte le superfici: pareti, pilastri e pavimenti sono stati trattati in modo monomaterico e monocromatico. La scelta di materiali e colori è stata finalizzata ad accentuare l’atmosfera di raccoglimento necessaria e ad individuare un legame anche simbolico con gli oggetti esposti e con la figura di Papa Giovanni, il papa figlio di contadini così legato alla terra, alla semplicità e alla verità delle cose. Si è trattato di individuare un colore e di restituire un’atmosfera in grado di coniugare l’importanza di un Papa e di un Beato di grande rilevanza con il carattere di semplicità e di verità della persona. Fondamentale da questo punto di vista è stata la consulenza dell’artista ed esperto del colore Manfred Alois Mayr con il quale abbiamo campionato i materiali utilizzando solo colori puri realizzati con polveri e terre totalmente naturali. Non si è trattato di scegliere il colore sulla base di preconcetti giudizi estetici o di gusto ma di individuare il materiale che permettesse la massima relazione anche simbolica. Il colore utilizzato è quindi il risultato di una miscela di polveri pure di “caput mortum” applicate attraverso una sequenza di passaggi successivi lavorando quindi sulla massima profondità di assorbimento possibile da parte delle preesistenti superfici in calcestruzzo a vista.
La visita alla Cripta si realizza come un percorso di accesso e di uscita attraverso due scale distinte che si incrociano senza però vedersi affinchè la discesa il percorso negli spazi ipogei e la risalita assumano ognuno un significato ed una connotazione precisa in grado di accompagnare adeguatamente lo stato d’animo dei pellegrini. A tal proposito è prevista la riqualificazione degli spazi a giardino adiacenti alla chiesa per la realizzazione di un percorso processionale di accesso in piano direttamente dagli spazi esterni.