Parco Urbano di Bagnoli
Realizzazione del Parco Urbano - P.U.A. di Coroglio – Ex sito industriale di Bagnoli
Il progetto si inserisce nel percorso definito dal Concorso indetto dalla Bagnolifutura S.p.A. di Trasformazione Urbana per la redazione del progetto preliminare, che ha condotto, a conclusione dell'attività di confronto con la Committenza all'approvazione del Progetto Preliminare, avvenuta il 2 agosto 2007, con Delibera della Giunta Comunale di Napoli n 2680 del 2 agosto 2007.
Il progetto del Lotto 1, che comprende una superficie totale pari a 33,5 ettari, riguarda la progettazione definitiva del primo lotto, delle connessioni e delle opportunità per la realizzazione del Parco Urbano nell’ambito degli interventi previsti nel Piano Urbanistico Attuativo di Coroglio - ex sito industriale di Bagnoli (NA).
La progettazione ha per oggetto il primo lotto e lo sviluppo dei relativi e seguenti elementi qualitativi (opportunità):
- roseto;
- impianto fotovoltaico;
- area di connessione al Parco in corrispondenza de “La Porta del Parco” (in parte esclusa dal presente progetto);
- area di connessione al Parco in corrispondenza della ciminiera AGL e carroponte Moxey. Il Lotto 1 del parco è delimitato: verso la città da via Cocchia ed il suo proseguimento fino a via Leonardi Cattolica, verso est; dalla strada parallela a via Nuova Bagnoli che corre nell'unità d'intervento 2a, verso nord. Verso ovest dal futuro lotto 3 del parco, che comprende il sistema dei laghi costieri, e dalla darsena. Verso sud dal lotto 2 e dall'acciaieria. In continuità con quanto evidenziato nel progetto preliminare, gran parte dell'impegno progettuale è volto a ristabilire una dimensione umana allo spazio nell'area della fabbrica. Questo non significa perdere le caratteristiche proprie del paesaggio post industriale a vantaggio di una riconfigurazione radicale, ma piuttosto individuare la misura dell'intervento in un'area trasformata dall'industria. Persa la sua funzione industriale, sparita la gran parte delle macchine e delle infrastrutture che la riempivano, l'area colpisce oggi per il vuoto dello spazio fra i resti degli edifici spaesati. Questi, con le loro proporzioni gigantesche, privati del contesto che li teneva in una serrata relazione funzionale, sono oggi solitari testimoni di un passato in fase di cancellazione. Oggi è difficile camminare tra gli edifici rimasti, su di un suolo che si rivela carico di tracce, di solchi sul terreno, di vasche riempite di acqua o di fondazioni di edifici demoliti, in assenza di un sistema di riferimento fra gli oggetti che ingombrano lo spazio. Il progetto interpreta dunque il principale obiettivo dell'intervento: ristabilire una struttura allo spazio fra le cose che ne consenta una diversa interpretazione, per conservare la memoria della fabbrica e costruire un nuovo ambiente per attività diverse, rendendo disponibili gli edifici ad altre destinazioni.