Concorso Internazionale di Progettazione Velodromo Maspes-Vigorelli
International Project Design Competition for the Maspes-Vigorelli - Stadi - (fase di prequalificazione)
Considerazioni generali -
Obbiettivo centrale del processo ideativo progettuale è trasformare una struttura sportiva legata ad un periodo storico della città di Milano e quindi non perfettamente strutturata per le esigenze attuali in una struttura nuova, sia normativamente parlando sia come concezione moderna di integrazione tra diverse funzioni. Funzioni anche in grado di sostenere economicamente l’impianto generale.
Una proposta concreta può essere quella di dotare la struttura di un suo centro gestionale. Una club house, un edificio attrezzato con uffici, sale conferenze, palestra, spogliatoi e anche ristorante ad esclusivo utilizzo dello stadio e dei suoi utilizzatori. Svuotare l’impianto dei servizi associati all'attività sportiva per spostarli in blocco al di fuori ma direttamente collegati con esso attraverso una via dedicata, in questo caso al disotto della piazza pedonale.
Lo scopo è quello di utilizzare gli spazi lasciati liberi dalle funzioni sportive per le nuove funzioni commerciali che a quel punto affaccerebbero direttamente su tutta la zona pedonale creando indotto, necessario al mantenimento dell’intera struttura.
Criteri progettuali -
Al fine di garantire quindi una qualità complessiva della struttura sportiva, equilibrata nel rapporto tra scelte architettoniche e necessità funzionali nella progettazione si seguono i seguenti criteri:
*# Aderenza del progetto ai programmi ed agli obiettivi della committenza
*# Funzionalità
*# Flessibilità,accessibilità, sicurezza
*# Integrazione paesaggistica
*# Massima riduzione del consumo delle risorse non rinnovabili
*# Autosufficienza energetica e l’emissione zero in atmosfera
Nelle Linee-Guida per il progetto di intervento, Il Bando di Concorso di Progettazione per la riqualificazione del “Velodromo Maspes-Vigorelli” si raccomanda di tenere conto la possibilità “di conservare e restaurare una porzione della storica pista, rispettare la lettura della trasparenza del progetto originario, lasciare testimonianza del disegno della facciata attuale e della gerarchia delle forometrie, considerare l’impianto delle aree esterne in funzione delle aree limitrofe attualmente in trasformazione”. A tale proposito il progetto elaborato aderisce ai principi fondativi che il Bando di Concorso raccomanda per guidare la progettazione delle opere di trasformazione e integrazione del manufatto: l’unità architettonica e spaziale del nuovo “Velodromo Maspes-Vigorelli”, e’ quindi la scelta di non operare scelte di frammentazione, ma realizzando il massimo grado di integrazione funzionale e fruitiva del progetto; il progetto sceglie infatti una soluzione di grande apertura visuale tra il velodromo e il nuovo quartiere di City-Life e verso la città, in cui si stabilisce tra le parti una relazione fruitiva e percettiva totale, e vi è la massima compenetrazione tra gli ambiti spaziali e visuali del progetto. Infine, la soluzione planimetrica adottata rende possibile l’efficace integrazione tra il nuovo complesso e il contesto infrastrutturale e viabilistico circostante.
In coerenza con questa impostazione, il progetto sceglie di ristrutturare e rifunzionalizzare profondamente il Velodromo, creando un organismo architettonico fortemente integrato nelle sue componenti architettoniche e ambientali con il manufatto originario. Come può essere desunto dagli allegati grafici, tale integrazione viene garantita da un meccanismo di sintonia concettuale e figurativa, fatta di chiarezza planimetrica e leggerezza architettonica, volta ad esaltare e valorizzare i principi formali e geometrici costitutivi del Velodromo. Una sorta di rispetto formale, il progetto è interamente volto a ripercorrere ed esaltare il delicato e attualissimo profilo geometrico e paesistico dell’impianto cerca di non interferire con edifici aggiuntivi operando con una sottrazione del livello della piazza antistante realizzando semplicemente un vuoto attrezzato. Una struttura Ipogea. Quest’ultimo diventa così “la matrice conformativa principale del disegno di suolo dell’intera area di concorso”, non solo nella sua funzione fruitiva e visiva, ma anche come principio generatore, che stabilisce relazioni di continuità con la piazza gli spazi esterni del progetto e con lo stadio.
Caratteri del progetto in relazione agli elementi da ripristinare -
Il dispositivo planimetrico adottato prevede quindi la risistemazione di una grande copertura anulare che, a partire dalla sagoma ovoidale del corsello panoramico, descrive una grande superficie aerea a spessore, destinata a proteggere e raccordare le nuove aree di progetto che soddisfano il programma di riqualificazione: il plesso delle attività sportive, le attività commerciali e di servizio di supporto, le attività autonome, le Attività pubbliche di quartiere.
Il livello ipogeo con la nuova struttura di servizi è caratterizzato dalle funzioni annesse all’attività sportiva: club house con reception, sale conferenze aree dedicate ai media, ristorante, spogliatoi e stanze per attività attinente a quella sportiva. Destinato a raccordarsi con l’intorno urbano teso a stabilire delle relazioni con il tessuto circostante e a costituire con questo una “internità” urbana. La nuova struttura ipogea si collega così direttamente con le funzioni sportive e dedicate dello stadio creando un percorso dedicato e sicuro per atleti e per quanti strettamente legati alla attività sportiva, o all’evento in programma. La scelta della piazza libera da strutture in elevazione ha permesso di creare uno spazio che all’occorrenza può diventare una sorta di seconda cavea dove gli spettatori possono in occasione di importanti avvenimenti sia sportivi che ludici, assistere e tifare senza interferire con gli atleti o chi altro, che si troverebbero così in un luogo sicuro con accesso controllato.
Il nuovo intervento sullo stadio invece è destinato a realizzare un impianto a norma per l’attività sportiva legata al football americano, calcio e alle manifestazioni ludiche. Sarà coerente con l’originario impianto del Velodromo, ma sarà anche capace di confrontarsi con le attese della città e del vivere contemporaneo, e di portare a valore una struttura, un edificio pubblico di immenso valore storico. L’intervento di smantellamento del pista permette il recupero di spazi necessari alla messa in norma delle tribune e spazi dedicati allo sport.
Verrà lasciata solo una curva a memoria della pista, con l’impianto originale. Questa posizione di conservazione della memoria è intensamente evocata e proposta anche nella nuova sistemazione del complesso generale, nell’integrazione con l’intorno nelle sue varie declinazioni. Sono infatti proposti gli spazzi della maglia strutturale esistente, la ripartizione delle strutture viene messa in risalto e conservata come elemento storico. Tra le singole ripartizioni strutturali si pensa di inserire a fronte città le attività di servizio e commerciali. Negozi sia legati allo sport che no.
Anche la struttura dell’atrio e del sistema di collegamenti verticali è in parte lasciato a testimonianza della storia, e in parte è utilizzato come grande spazio espositivo e come spazio museale. Rimarranno inalterati i collegamenti con la cavea interna del velodromo, di cui è lasciata rigorosamente la sagoma, sfruttando gli esistenti collegamenti con la gradinata ricostruita e ampliata dopo la demolizione di parte della pista. Si viene a creare così un sistema commerciale per la città distribuito sul grande viale anulare pedonale posto direttamente a contatto con la città.
La sistemazione delle aree esterne è tema anche questo centrale dell’idea progettuale. Lasciare lo spazio libero da strutture concretizza l’idea di spazio ad uso pubblico. La fruibilità delle zone intorno allo stadio senza barriere fisiche, la realizzazione di aree dedicate all’attività ludica giovanile, il percorso continuo intorno allo stadio è quindi una specie di Viale commerciale su cui affacciano vetrine di negozi e locali dove poter camminare fare shopping, incontrarsi, giocare, attendere per entrare a vedere un evento sportivo, un concerto, mangiare qualcosa durante l’attesa. Una piazza un percorso un luogo di gioco tutto a ridosso del nuovo impianto sportivo “ Ex Velodromo Maspes-Vigorelli”.
Dal punto di vista della fattibilità ambientale il progetto ha scelto un approccio integrato che considera il sistema ambientale come l’insieme delle componenti fisico-naturali (caratteristiche geoloitologiche, geotecniche e litologiche del sottosuolo e le caratteristiche vegetazionali) e delle componenti della salute pubblica (caratteristiche qualitative e quantitative dell’atmosfera) con particolare riguardo in quest’ultimo caso al grado di inquinamento acustico. Dal punto di vista ambientale si nota come sempre più la progettazione edilizia si sta indirizzando verso soluzioni di compatibilità ambientale, nel rispetto di uno sviluppo eco-sostenibile, applicando criteri di bio-architettura. Ciò può essere maggiormente espresso nelle grandi opere architettoniche.
Sulla base di tali concetti si sono sviluppate le scelte architettoniche ed ingegneristiche che hanno guidato la progettazione del complesso previsto per l’area in esame. Le varie scelte progettuali hanno un carattere di salvaguardia ambientale riducendo al minimo gli spazi occupati, prevedendo ampie aree verdi, limitando l’uso di materiali, limitando il consumo di energia per produrre e per gestire. L’impostazione eco-sostenibile è confermata dalle scelte dei materiali.
Vi è grande uso dell’acciaio (strutture e rivestimenti) che grazie alle avanzate tecniche di riciclo sta diventando un materiale di largo impiego nell’edilizia, che permette di non depauperare le fonti primarie. In tal senso quindi si può dire che, per quanto riguarda le componenti fisico-naturali, il progetto, relazionandosi con un contesto particolarmente ricco in termini di risorse vegetazionali contribuisce in modo significativo al miglioramento non tanto al potenziamento del patrimonio esistente quanto piuttosto alla sua messa in rete rispetto alla città consentendone una maggiore e migliore fruibilità da parte degli utenti creando un nodo che ricuce e riconnette, mettendole a sistema, le porzioni urbane circostanti. Per quanto concerne invece le componenti della salute pubblica e, segnatamente, quelle relative all’acustica le scelte progettuali sono state sempre orientate anche alla ottimizzazione degli impatti acustici non solo nella fase di cantiere ma anche in fase di esercizio. Il progetto infatti ha posto particolare attenzione non solo all’ottimizzazione del confort acustico, ma anche a tutte quelle funzioni di contorno e accessorie di servizio all’insieme delle volumetrie edilizie. L’area ha, inoltre, un grande valore paesaggistico soprattutto per quanto concerne gli aspetti di permanenza storica del paesaggio e quelli percettivi legati a valori scenografici.
Il concetto di analisi percettiva non riguarda solo gli aspetti strettamente visivi della percezione, nel loro senso quasi fisiologico, bensì investe quel processo di elaborazione mentale del dato percepito che definisce la percezione culturale del fenomeno, ossia il frutto di un’interpretazione culturale della visione che va ben oltre il fenomeno della sua accezione fisiologica. Si tratta quindi di un’analisi di percezione “assoluta” intendendo in tal senso un significato globale della lettura e della cognizione dell’ambiente, che prescinde da riferimenti geografici. È ciò che in altri termini viene chiamato “il senso del territorio”, dilatando il processo visivo ad un processo cognitivo che si avvale della capacità sintetica dell’osservatore. Il valore visivo dell’area risulta dalla somma dei vari attributi alle componenti paesistiche che la caratterizzano (morfologia, vegetazione, emergenze architettoniche, ampiezza delle visuali, ecc.).
L’obiettivo non è pertanto quello di riconoscere il valore del paesaggio in sé, ma di identificarne e descriverne le caratteristiche suscettibili di essere modificate dall’inserimento dell’opera. Sulla base di tali presupposti risulta evidente che l’rea di progetto, costituisce un forte segno urbano che attraverso il valore del nuovo quartiere di City Life connette il sistema ambientale ed urbano di questa parte della città con quello del centro storico. L’area è infatti percepita oggi come una grande risorsa di verde pubblico per il tempo libero anche se caratterizzata da un relativo isolamento in termini di continuità con il contesto urbano circostante.
La grande occasione del progetto è infatti quella di attivare, attraverso la progettazione delle connessioni funzionali, le condizioni per il suo successo. La qualità del progetto architettonico ha bisogno infatti di essere associata alla qualità del progetto funzionale, cioè alla capacità del progetto di ottimizzare l’offerta di servizi, alla sua capacità di coinvolgimento della compagine sociale sia in termini occupazionali sia in termini di utenza giornaliera. Tale obiettivo si persegue anche attraverso l’attenzione e la cura nella progettazione dell’oggetto architettonico nel suo contesto nell’obiettivo di restituire alla popolazione un’immagine percettiva e sensibile dell’area in grado di coniugare la memoria storica del luogo con la sua evoluzione futura mantenendo in sostanza il suo valore di “genius loci”.