L house
Il contrapporsi di masse generato dall’azzardato accostamento di una penisola cucina ad un vano doccia in pietra, diventa il baricentro compositivo di un piccolo appartamento di una giovane professionista romana.
Totale apertura secondo l’asse nord-sud per l’unità abitativa, costituita da:
- il piccolo ma calibrato ingresso velato da una lastra in cristallo fumè;
- il bel soggiorno con consolle in laccato bianco di realizzazione artigianale Dolmen e il divano ad angolo impostato sulla parete TV (rifinita e staccata dal resto dell’abitazione grazie alla finitura ‘alla pezza’, finitura caratterizzata dall’uso a vista di un intonaco a grana fine, tipico degli esterni, girato a mezzo di una pezza o, in tempi più recenti, mediante una spatola gommata a riprodurre il tipico effetto nuvolato e lievemente cangiante);
- la zona pranzo caratterizzata dal tavolo su disegno dell’architetto Bombace e di esecuzione artigianale costituito da una lastra in cristallo su basamento in laccato bianco, illuminato in maniera simmetrica mediante corpi a incasso a pavimento e a soffitto;
- la cucina a penisola di MK fornita da Ikonos®, ancora in laccato bianco lucido, con piano in acciaio, elettrodomestici di Scholtes, rubinetteria di Dornbracht e cappa a incasso di Neff all’interno di un volume rivestito in cartongesso;
- il locale studio/ospiti, diaframmabile parzialmente all’occorrenza grazie ad un grosso pannello scorrevole in rovere tinto moro;
- la doccia-fontana, simbolo baricentrale dell’appartamento costituito da una pedana in pietra leccese con letto in ciottoli di fiume posati a secco, lavati dall’installazione di luce ed acqua della Viabizzuno, denominata cubodoccia;
- il bagno ospiti, caratterizzato dal wc e dal piccolo lavamani serie verso della Catalano;
- la minisuite notte, costituita dalla camera da letto con armadiatura di La Falegnami in laccato bianco, letto di Tisettanta inserito sotto un ulteriore contenitore a parete di esecuzione artigianale;
- infine il bagno padronale, rivestito parzialmente con gres porcellanato della Mutina, sanitari sempre di Catalano, grande area doccia delimitata da una lastra in cristallo trasparente e da un telo in lino gommato a protezione della finestra, e la nicchia lavabo connotata dal lavabo Adige della serie i Fiumi di Boffi, posato su piano in rovere moro accostato ancora alle pareti finite ‘alla pezza’ in azzurro nuvola.
Pavimentazione generale in wengé e una particolare cura del progetto di illuminazione, tutto giocato su improvvisi accenti di luce alogena alternati a strisciate fluorescenti, rendono intrigante e mutevole l’elegante ambientazione.