Armani Ginza Tower
E sempre difficile cristallizzare limmagine di una persona., soprattutto se si tratta di Giorgio Armani, uno degli uomini più conosciuti del mondo. Non è un caso se Andy Warhol lo ha raffigurato fra le icone del nostro secolo. Nel flagship di Tokyo, oltre alla sua creatività di stilista bisognava far emergere il suo mood, ricreare latmosfera dellatelier del celebre creatore italiano, oltre alla sua estetica, alla sua immagine. Come riuscire a tradurre questi elementi in architettura? Come combinare lidea del lusso ad una sobria eleganza, lidea di attualità con la permanenza di uno stile lo stile Armani? Eproprio a Tokyo che per la prima volta la totalità della sua produzione è contenuta nello stesso edifico. Tokyo, una città in continuo movimento. Gli edifici e le loro luci pulsano alla stessa velocità del traffico che li circonda, creando nei flussi continui di immagini luminose, la manifestazione di unanima metropolitana. Il fascino delle grandi metropoli orientali è proprio la rapidità, la velocità, nel cambiamento continuo. Sono città che pulsano come organismi viventi, che si modificano in continuazione adattandosi ai bisogni dei nuovi abitanti. Siamo allopposto delle nostre città europee, buie, segrete, soffocate dalla storia. Come tradurre lidea dei suoi abiti impalpabili, la delicatezza e la cura dei suoi ricami, la sensualità del contatto tra corpo e tessuto? La sua immagine e la continua ricerca sulla materia, insieme alluso di colori delicati, trasparenti, luminosi, sono stati gli elementi da cui è iniziata la nostra riflessione. Le nostre proposte sono state molteplici, abbiamo sperimentato nuove textures, modellato, scolpito, svuotato, dematerializzato spazi usando la luce, levanescenza di una sensazione intima che però nasce dallesterno. Abbiamo cercato di svelare, attraverso una serie di schermi, leggeri come veli e preziosi come seta il mondo Armani. Alla sofisticata immagine della Giorgio Armani, piena di trasparenze e di intimità, si contrappone limmediatezza e la contemporaneità degli spazi dedicati allEmporio, caratterizzati da spazi più dilatati, in cui tagli di luce bianca fendono e si riflettono nellambiente. Ma lelemento più importante che abbiamo voluto che accompagnasse durante il percorso interno degli spazi è la sorpresa. Cercare di suscitare emozioni dovrebbe essere il compito dellarchitetto, proprio come quello di uno stilista. Lavorare con uno stilista per noi è un compito inusuale, in genere è ledificio, larchitettura esterna che vince sul contenuto. Nel progetto di Ginza abbiamo fatto il contrario: lesterno è una torre di vetro, completamente inserita nello skyline di Ginza, la sua superficie vetrata riflette e rimanda le immagini del cielo e degli edifici circostanti, pieni di luci e di colori diversi durante il giorno e la notte.
La sua permeabilità è attenuata da una cascata di foglie luminose che scendono delicatamente lungo le facciate e a seconda dellora o della stagione cambia intensità e colore. E stato come lavorare al microscopio, passare in rassegna ogni più piccolo dettaglio, e cercare di trovare la soluzione. A differenza degli altri progetti in cui, il committente si incontra raramente, Giorgio Armani è molto presente, sempre pronto a intervenire ad ogni minima variazione di concetto. La sua curiosità e collaborazione durante il processo creativo lo rendono un committente ideale
Doriana Fuksas