Il progetto è stato realizzato durante la fase di completamento del progetto di Villa Tia che è esattamente in adiacenza a quest'area. Abbiamo subito pensato di realizzare un progetto che fosse una continuità formale, materica e volumetrica con il precedente progetto, aggiungendo alcuni nuovi inserimenti che motivassero un ulteriore evoluzione del linguaggio espressivo utilizzato per il progetto di Villa Tia.
Il contesto ambientale è molto interessante siamo in collina nelle vicinanze dell'Arno (Bientina) in un luogo ricco di vegetazione; l'area è costeggiata ad est dalla strada provinciale, a nord dalla strada di acceso al lotto, sul lato sud da una residenza esistente e su quello ovest dalla Villa Tia.
Chi guarda il progetto 4e2, questo è il titolo, difficilmente riesce a capire che sono sei abitazioni ma percepisce e legge un unico progetto ed un unica concezione volumetrico spaziale e questo è stato uno dei concetti animatori del progetto.
Il volume segue la linea di collegamento che dalla vallata arriva fino alla collina, ma si frastaglia in alcuni brevi scatti spaziali planimetrici che mediano tra le forme della natura e quelle della strada.
L'unico elemento dissonante dei prospetti sono i quattro parallelepipedi neri che si incastrano sui lati esterni del fabbricato: sono elementi formali che definiscono i limiti dell'edificio ed introducono un elemento architettonico nuovo. Funzionano come cannocchiali visivi e bioclimatici; visivi perché permettono dall'interno dell'abitazione di inquadrare e percepire solo alcune parti importanti del paesaggio circostante creando un collegamento visivo tra interno ed esterno e bioclimatici perché, essendo esposti a sud-est ed ovest, permettono una funzione di irraggiamento solare all'interno della casa nel periodo invernale ed una protezione dall'irraggiamento durante i periodi estivi.
Il progetto complessivamente ha un'unica altezza che corrisponde a due piani fuori terra, ed è articolato in pianta da leggeri scarti che seguono la direzione del lotto e si ricongiungono formalmente alla direzione est-ovest del progetto di Villa Tia.
Per rendere ancora più efficace il senso di unicità formale, abbiamo pensato di utilizzare un unico materiale importante come l'intonaco, opportunamente trattato con tinte idrorepellenti. Sulle facciate le aperture sono collocate là dove necessario mentre, per accentuare il senso plastico dei movimenti dei volumi e della planimetria, sono stati inseriti dei tagli prospettici, interrotti all'interpiano, quasi come note su uno spartito, che annullano la concezione strettamente funzionale del prospetto ed introducono dei segni luminosi inaspettati.
Un progetto nasce da una complessità di eventi; solo se riesci a tener conto delle nebbie, delle foschie, delle sbavature, delle albe, delle piogge, del clima ingrato, del caldo e delle nuvole, degli odori, tanfi e profumi, della polvere, delle ombre e delle trasparenze, degli spessori soffici e quasi sudati, delle evanescenze sfuggevoli, fai architettura.