Ortus Artis 2006 "Un Giardino per la Certosa di Padula"
Riflessione
L’essenzialità dello spazio è invito alla riflessione. Ci s’immerge in un deserto-eremo, scevro da superflue contaminazioni. Partendo dalla propria immagine, l’uomo s’interroga sull’esistenza, spogliandosi del sé per un contatto diretto con gli elementi primordiali: la terra, simbolo di materia e fertilità, e il cielo, simbolo dello spirito divino. Gli specchi sono gocce cadute dal cielo, distillato del divino, oasi cui l’uomo può attingere scegliendo se rimanere in superficie o procedere in profondità. L’invito è disegnare un percorso che, in bilico tra uno specchio e l'altro, attraversi i gradi principali dell’atto cognitivo (conoscenza dell’altro da sé, conoscenza del sé, consapevolezza della condizione umana), fino a misurare la propria anima rispetto al cielo. Sullo sfondo i cipressi, creando uno stacco paesaggistico fra il giardino/individuo e il paese/collettività, simboleggiano l’anelito a trascendere la dimensione materiale, innalzandosi verso il cielo/spirito.
L'installazione prevede la posa in opera iniziale di cilindri di contenimento del terreno a delimitazione dell'area riservata agli specchi. Il sottofondo è in materiale arido rinforzato con rete netlon. Il profilo ondulato del terreno viene modellato utilizzando una geogriglia in polipropilene che armerà tutta la superficie, per formare la particolare ondulazione su cui andrà posato lo strato di terra di coltivo miscelato a lapillo a granulometria fine. In ultimo sarà posto il prato in zolle, specie cynodon dactylon x traansvalensis a formare un tappeto molto fitto di color verde grigio. I cipressi nostrani sono della varietà pyramidalis. La superficie a specchio è realizzata con dei piatti in acciaio inox aventi un bordo atto a contenere lo strato d'acqua con impianto di ricircolo. L'impianto di irrigazione prevede la posa in opera di irrigatori dinamici e statici. L'illuminazione notturna è realizzata ponendo un tubo luminoso (Flexo-Led) sul bordo delllo specchio.