Danzica e la rappresentazione
La ricostruzione dellElizabethan Theatre pone perlomeno due grandi ambiti di problemi legati al linguaggio architettonico: (a) nei confronti della storia e (b) nei confronti del presente. Dalla storia emerge il problema del carattere (ledificio in sé). Dal presente, invece, il problema della relazione (ledificio con il contesto fisico-metafisico-culturale). Detto in maniera diversa: nel primo caso, il progetto affronta il tema della qualità interna; nel secondo, il tema della qualità esterna. Ma volendo essere solo un po più chiari possiamo aggiungere che: le coppie dei termini interno-esterno e carattere-relazione hanno, per loro propria natura, confini molto labili e delicati che finiscono per intrecciarsi fino a confondersi, ma sono poi questi principi a definire il senso dellarchitettura. Comunque, la distinzione iniziale è necessaria per poter comprendere le due fondamentali direzioni del progetto.
Il teatro, la città, la storia
Se guardiamo in trasparenza la storia fino a cogliere il suo grandioso scenario, possiamo vedere due famiglie di immagini: (a) liconografia seicentesca del teatro inglese in generale e della Fencing School in particolare; (b) liconografia sei-settecentesca della città di Danzica. Questi due gruppi di immagini hanno però in comune alcune qualità che si esprimono sul piano estetico: la rappresentazione e linnocenza. Dal 500 all800 la città inizia a rappresentarsi: la forma delle fortificazioni restituisce linconfondibile profilo del suo viso. Per ragioni diverse, invece, ma con una sincronia che non è certo casuale, nascono anche i primi teatri: i luoghi della rappresentazione. La rappresentazione mostra dunque forme e finalità diverse, ma appare comunque in tutta la sua freschezza: qualità innata dellinnocenza. Infatti, solo ora possiamo comprendere con il cannocchiale della storia il senso dellinnocenza figurativa che appartiene e permea queste immagini della città e del suo teatro. Una su tutte. La veduta invernale di Danzica, di Andreas Stech (1678): sul desolato orizzonte della pianura, la città, più che essere bordata dalla cintura delle fortificazioni, sembra avvolta da un morbido manto di ermellino. Mentre nellincisione di P. Willer (1661), il teatro, con le sue facciate scure in legno, sbarra alla nostra vista la cavità del grande occhio interno aperto al cielo, quasi a voler raccogliere intimamente nel suo recinto i sogni e limmaginazione che piovono dallalto.
Danzica, il presente, il teatro
Lultimo secolo ha distrutto ogni forma urbana, e dunque, ogni forma di rappresentazione e di conseguenza, ogni forma dinnocenza ( e perciò la perdita didentità). E anche Danzica, come tutte le città europee, ha subìto questo processo di dissoluzione, di neutralizzazione. Ma loccasione della ricostruzione del teatro riapre in maniera straordinaria un confronto con i temi rappresentativi. Con una duplice finalità: costruire (ovviamente) il teatro, ma dare anche una cosciente rappresentazione alla città attuale. Questo secondo aspetto si rivela essere il più importante, anche se difficile; significa infatti restituire alla città il ruolo di grande protagonista. Un ruolo perduto da tempo. Significa offrire alla città quella scena che le è stata sottratta, e sulla quale lei può nuovamente rappresentarsi. Affinchè questo avvenga, bisogna sottarre la città dalla sua condizione di indifferenza ed astrattezza e riportarla alla sua condizione di singolarità. Questo vorrebbe essere il grande compito il fine da affidare al nuovo teatro: riportare la dimensione metafisica di Danzica nella dimensione fisica del paesaggio della città, dove le forme dellarchitettura riconnettono la memoria perduta, liniziale innocenza e la speranza metafisica.
Il teatro: la duplice scala, o il doppio carattere del progetto
La scala architettonica, che potremmo anche chiamare dimensione intima, o ambito psicologico, si rivolge al teatro come edificio pubblico.
La scala urbana, che potremmo denominare dimensione universale o ambito metafisico, si rivolge alla scena teatrale intesa come il nuovo piano (reale e simbolico) della città.
Alla scala architettonica appartiene il carattere del sogno, del ricordo, della memoria: la fragilità.
Alla scala urbana appartiene il carattere epico, tragico e simbolico: il grandioso.
Un vis a vis tra il fragile ed il grandioso. Una condizione inattesa, anche perché il fragile è sostenuto dalla fascinazione, il grandioso dal semplice.
Limpostazione progettuale
Dal confronto tra la lettura delle iconografie storiche e della situazione attuale di Danzica emergono alcune considerazioni che si confermano come regole evolutive della struttura urbana. Il luogo del progetto, infatti, non può evitare di misurarsi con le strutture figurative di fondazione. In particolare con lintera struttura dimpianto di Gtowne Miasto (Borgo Maggiore) e delladiecente Stare Przedmiescie (Borgo Antico). Inoltre, non si può non considerare il vuoto che storicamente caratterizzava e caratterizza tuttora questo ambito, anche se tra il 19° e 20° secolo ha subìto una forte densificazione costruttiva. Ciò che più conta, però, è riconoscere il carattere di soglia che da sempre distingueva larea tra i due Przedmiescia (borghi) allinterno delle fortificazioni sette-ottocentesche. Inoltre la soglia misura la profondità di Gtowne Miasto. (Anche se questi caratteri del luogo sono ora neutralizzati dallinvadenza della tangenziale)
Vuoto, soglia, misura: i tre caratteri preminenti del sito.
I principi compositivi alla scala urbana
Larea progettuale si estende e coinvolge lintero ambito sopra descritto, reinterpretando i tre caratteri storici individuati: vuoto, soglia, misura. Per fare questo si introducono, inoltre, tre principi compositivi appartenenti allimpianto di fondazione urbana: la tripartizione, i livelli, i bordi.
La tripartizione deriva dal sistema viario principale di Stare Przedmiescie: essa riprende la suddivisione imposta dalle Ulice: Bogutawskiego, Zbytki, Stodownikow, Kotwicznikow.
I livelli: innalzano il piano del suolo di circa 6 m. Si definisce così il nuovo livello urbano, un nuovo orizzonte un giardino pensile sul quale si raccolgono le facciate della citta storica e non. Esso determina il piano della scena urbana avendo sullo sfondo il grande attore: Kosciol Mariacki.
I bordi: perimetrano i livelli restituendo immediatamente lidea del loro sollevamento. Essi costituiscono il nuovo sistema degli accesso (q. 0,00 q.+6,00) ed il nuovo sistema pedonale in quota, garantendo la totale percorribilità dei piani, ma anche una visione privilegiata dellintorno.
Va aggiunto che il tema dei bordi e dei livelli ha sempre avuto per Danzica un ruolo altamente strategico per la difesa e la sopravvivenza (della forma) della città. Solo che ora non devono più chiudere la città dallesterno, ma nascono dallinterno del suo corpo, quasi per una necessità di rigenerazione (come il mito della bugonia la rigenerazione da cadavere trattato da Virgilio nelle Georgiche). Tanto da affermare che: la salvezza nasce dalle proprie ferite.
Il teatro alla scala urbana: rarefazione e compattezza.
Il teatro, inteso come edificio in sé, emerge dal nuovo palcoscenico urbano come una testa che àncora la composizione al suolo, alla storia, al paesaggio. Infatti non solo riprende loriginaria ubicazione, ma rende evidente la direzione della figura allungata della scena (da ovest verso est), la memoria del bastione Karowy e la presenza della collina, che ha sempre deformato con la sua spinta la geometria delle fortificazioni.
Comunque, linsieme costituisce il grande teatro urbano, ed il carattere preminente è il risultato di due opposti: rarefazione e compattezza. La rarefazione appartiene al grande piano della scena dove fluttuano solo pochi oggetti. La compattezza appartiene ai bordi che innalzano in tre blocchi lintera figura come se fosse sollevata da una potente forza sotterranea: quella interiore della città.
Il teatro alla scala architettonica
Ledificio del teatro si suddivide, formalmente e funzionalmente, in tre parti: (a) il teatro vero e proprio, (b) la struttura scenica, (c) le attività di servizio e di supporto. Le prime due parti (a+b) emergono dal nuovo piano (quota + 6,00). La terza parte (c) è invece tutta contenuta nellaltezza del recinto.
a Il teatro
Comprende due attività principali: il foyer e la grande sala, oltre alle scale e corridoi per laccesso e la distribuzione ai quattro (3+1) livelli del pubblico.
Formalmente e strutturalmente lintera composizione si suddivide ulteriormente in due parti: (a1) quella interna, la sala teatrale per i 660 spettatori; e, (a2) linvolucro esterno, a forma di diapason, il quale contiene nello spessore dei propri bordi i sistemi verticali ed orizzontali dei percorsi.
a1 - La sala teatrale
Riprende il carattere e la forma del teatro elisabettiano. La sua struttura è interamente in legno. Organizzata sul modulo base 2,8x2,8x(h)2,80 imposta in pianta un rettangolo da 5 x 8 moduli su tre livelli, per un totale di 62 moduli. Dunque, le dimensioni interne della sala sono di m. 14,00x22,40 (h) 10,70. Ciascun modulo contiene 10-11 spettatori, organizzati su tre gradoni, equivalenti ad una capienza totale variabile tra i 620-680 spettatori, senza considerare luso del parterre con il quale si possono aggiungere comodamente almeno altre 200 persone. Naturalmente la sala è il nucleo più prezioso e delicato dellintero complesso teatrale. Per questa ragione luso di materiali pregiati legno, stoffe, decorazioni richiede un impianto costruttivo semplice ed efficace per i dettagli, privo di complicazioni impiantistiche e strutturali che trovano invece la loro giusta collocazione allinterno dellinvolucro esterno (a2). Inoltre si prevede un palcoscenico adatto alla rappresentazione dei drammi e delle commedie elisabbettiane, dunque a bassa dotazione di attrezzature, oppure si può ottenere un palcoscenico più ampio, smontando il primo, ottenendo così uno sfondamento dello spazio fin sotto la torre scenica(h. 16 m.) per scenografie e opere più complesse.
Unaltra caratteristica della sala è di essere una corte a cielo aperto. Un principio formale fondamentale per questa tipologia di teatro. Dunque, si prevede il tetto apribile a libro. Ma di questo si fa riferimento nel capitolo successivo.
a2 - Linvolucro esterno
Avvolge la sala interna con un bordo dallo spessore di m. 3,60. In esso sono contenute le scale, lascensore, i corridoi di smistamento per accedere e distribuire i tre livelli del pubblico. Ma tale involucro garantisce anche la staticità della struttura in legno della sala, lintera dotazione degli impianti, ed il supporto statico per il tetto apribile a libro, che verrà azionato meccanicamente attraverso un sistema di cerniere vincolate sui lati lunghi. Sopra il foyer si ricava una sala grande per feste e celebrazioni a livello dei bordi (q. +6,60) dai quali si può accedervi direttamente. Esternamente linvolucro riporta una serie di costolature gradonate rendendo visibile la modulazione interna del teatro. Le costolature rimandano a diverse relazioni figurative: con i bastioni delle fortificazioni settecentesche; con le lesene della torre di Kosciot Maricki; con le vibrazioni dei frontoni triangolari delle facciate storiche.
Linvolucro esterno rappresenta la parte dura del teatro: uno scrigno, una conchiglia di madreperla. La sala interna rappresenta la parte molle del teatro, adatta ai sogni, alla fantasia, al gioco.
b - La struttura scenica
Ha una doppia funzione: per le attività del teatro vere e proprie, e come quinta scenograficaper il giardino pensile, dove si può nuovamente duellare. Tra la struttura scenica e il teatro si prevede un passaggio, al livello dei giardini pensili, che permette di guardare allinterno della corte, cogliendo così una dimensione inattesa del paesaggio teatrale.
c - Le attività di servizio e di supporto
Occupano una fascia parallela con il lato nord del teatro e sono tutte contenute sotto i giardini pensili. Dispongono di ingressi indipendenti (da nord, mentre per il teatro lingresso è da ovest) che si affacciano sulla nuova viabilità di servizio prevista a fianco delle vecchie mura e, sempre su quel lato ricevono la maggior parte di luce. Le attività sono organizzate su due livelli, e sono in diretta connessione con il teatro attraverso un percorso a galleria che si connette direttamente con il foyer.
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Materiali
Si suddividono in tre categorie principali:
naturali: il verde dei giardini pensili
mattoni e pietra: per i bordi dei recinti e linvolucro esterno del teatro
legno e stoffe: per la sala interna del teatro.
Alla chiarezza dei materiali corrisponde la chiarezza e la semplicità costruttiva a garanzia della durata.
Costi
Ledificio del teatro è progettato per avere:
il massimo di semplicità costruttiva (modularità e bassa tecnologia, ad eccezione della copertura apribile: kg400/mq x 3,9 euro/kg x mq.570 = euro 900.000) per ridurre al minimo i costi di costruzione,
e, il massimo di inerzia termica passiva (spessori dei muri, coibentazioni e isolazioni) per ridurre al minimo i consumi energetici, i costi di gestione e di conseguenza i costi di manutenzione.