La scoperta della luce che filtra tra le rocce plasma dolcemente lo spazio, rendololo espressione d’arte. L’ispirazione è stata ricercata nella natura, dove la luce si dimostra protagonista nel definire e valorizzare forme e ambienti. La grotta, luogo levigato dal tempo, quando viene pervasa dal fascio luminoso materializza la sinuosità delle sue forme e il contrasto di luci e ombre. L’interno della lampada presenta una complessa composizione di curve di livello che riproduce l’ambiente suggestivo della grotta. Queste si rastremano verso la sorgente luminosa, dando una sensazione di profondità, come se la roccia fosse forata dal passaggio della luce. Ecco il perché del nome “Furà”, termine in piemontese, che indica un foro.