Padiglione Espositivo Sui Progetti Della Città
Il progetto per lurban center e-Bo (esposizione Bologna) nasce dalla duplice esigenza di comunicare i progetti in corso e futuri della città di Bologna e di trovare un luogo di adeguata visibilità in cui ospitarli. Bologna, città di circa 350.000 abitanti, è caratterizzata da una precisa definizione del centro urbano, individuato in piazza Maggiore, e da una periferia non molto distante da questo, e che come in altre città italiane non è stata in grado di sviluppare luoghi autonomamente definiti e identificati. In considerazione di questi aspetti e della funzionalità specifica dellintervento, la localizzazione è stata individuata nel cuore storico cittadino. Con una scelta non invasiva il progetto riguarda innanzitutto il recupero di un ambiente sotterraneo esistente (800 m2) che sotto via Rizzoli fungeva da collegamento per diversi punti del centro e che presenta un accesso da piazza Re Enzo. In superficie su un piano leggermente rialzato sono stati invece realizzati due padiglioni (200 m2), ospitanti una proiezione multimediale relativa ai contenuti della mostra e il punto informativo / reception.
La collocazione pone lintervento in stretta vicinanza con palazzo medievale Re Enzo, che fu oggetto, nei primi anni del Novecento, di sostanziali modifiche a opera dellarchitetto Rubbiani, con lavori che riguardarono la facciata su piazza Nettuno, i lati di via Rizzoli e piazza Re Enzo, e il cortile su piazza Nettuno. Limmediato confronto visivo con il palazzo ha ispirato la scelta di contrapporre anche dal punto di vista dei materiali larchitettura contemporanea al preesistente edificato. Il trattamento monomaterico in vetro risalta a fronte della massa compatta in mattoni del palazzo storico. Nel contempo, la considerazione del contesto ha richiesto unattenta cura dei dettagli realizzativi.
Linvolucro dei padiglioni si sviluppa come una doppia pelle, la prima in vetro curvato e la seconda in tubi di policarbonato giuntati come nodi di bambù (un richiamo alla natura che ritorna anche nella maniglia unica della
porta daccesso, realizzata con uno stelo di bambù). Linterno dei tubi è sfruttato per il sistema di illuminazione,
che in ciascuno è composto da una rosa di tre led di colore bianco e blu, e che nellinsieme contribuisce
ulteriormente alla trasparenza e immaterialità luminosa dei padiglioni. Laccesso allambiente ipogeo rivela, accanto alla scala, una scoperta archeologica. Gli ambienti sotterranei si sviluppano alternando un ampio ambiente a spazi minori, tutti unificati dalla pannellatura a tutta altezza (scelta motivata dalla ridotta altezza dellambiente) e che caratterizza lesposizione come una pellicola srotolata lungo le pareti curve e sinuose, in contrapposizione alla rigidezza della struttura in cemento armato. Il grande spazio centrale sorretto da colonne una sorta di piazza coperta è alleggerito dal peso della strada sovrastante grazie allinserimento di un lucernario illuminato, realizzato in moduli di vetro riproducenti le fronde degli alberi: un inaspettato giardino sotterraneo, che crea un effetto di profondità e luminosità.