Appartamento NK
L’appartamento è situato all’ultimo piano di un interessante edificio in stile razionalista ubicato non lontano dall’area della vecchia fiera di Milano, dove sorgeranno le torri di Isozaki, Hadid e Liebeskind.
I 150 mq di abitazione si aprono al sole del pomeriggio su un ampio terrazzo di 40 mq che si sviluppa lungo tutto l’edificio e su cui si affaccia la zona giorno della casa; le camere, i bagni e gli altri spazi di servizio sono organizzati sul lato opposto.
La zona giorno è una sorta di grande open-space parallelo al terrazzo, dove si susseguono le aree della cucina, del pranzo e del salotto, che ha un rapporto molto particolare con l’area esterna; schermata verso la strada e gli altri edifici da un fitto muro di verde rampicante essa funziona da living all’aperto per mangiare e stare con gli amici nelle sere d’estate e si trasforma d’inverno in spazio virtuale che dilata la dimensione del soggiorno che vi apre le quattro grandi finestre a tutta altezza.
Come in altri lavori dello studio Buratti+Battiston Architects, anche in questo appartamento, alla sobrietà dell’insieme si sovrappongono la ricerca quasi maniacale delle geometrie compositive, delle tracce e delle corrispondenze, e la sapienza nella scelta di materiali e lavorazioni, presi dal loro articolato repertorio dove la ricchezza è spesso mix tra artigianalità e sperimentazione tecnica.
La pavimentazione in rovere naturale oliato a grandi dimensioni e le pareti rigorosamente bianche formano l’involucro su cui si innesta il sistema degli arredi, tutti a disegno e laccati in un tono di bianco caldo, che articolano lo spazio e le varie funzioni.
Altri mobili sono invece progettati come elementi dalla forte caratterizzazione spaziale e materica e formano una sorta di sistema delle specialità: la massa monomaterica del parallelepipedo in ebano in cucina; la libreria in esili lastre in alluminio pieno che divide la zona pranzo dal salotto, con il televisore celato da un vetro nero che rimane nascosto quando è spento; la credenza di Rietveld del 1926 (una delle poche ricostruzioni esistenti) nella zona pranzo.
Nella zona notte, percorso il corridoio rivestito da una boiserie che nasconde le porte dei vari ambienti di servizio, si arriva allo studio caratterizzato dal disegno della libreria realizzata in pannelli gialli, gli stessi che vengono usati nei cantieri per il getto del cemento armato.
La camera matrimoniale è pensata come uno spazio isolato e molto privato per la coppia, dove si fondono le funzioni dell’ambiente bagno con quelle legate al letto, luogo della cura del corpo, del piacere e del relax: la grande doccia rivestita in marmo noir saint laurent e il mobile con la vasca lavabo doppia in corian bianco sono divisi dalla pedana letto da uno schermo in vetro stop-sol grigio argentato che, a seconda del tipo e della posizione della luce accesa, divide o fonde i vari spazi.
Sedie, poltrone e lampade sono gli unici elementi di arredo non disegnati ma rigorosamente selezionati tra quelli dei maestri del novecento, con alcuni pezzi d’eccezione come la poltrona Ribbon di Leonardi e Stagi del 1961 e la lampada Chiara di Mario Bellini del 1967, che interagiscono con i pochi ma particolari pezzi d’arte dei proprietari che includono opere di Jean Pfaff e Sean Shanahan.